Il Governo ha dato vita ad un’agevolazione per chi assume giovani che si trovano in particolari situaizoni. Vediamo di riassumere il provvedimento in pillole.
Viene agevolata l’assunzione con contratto a tempo indeterminato (anche mediante trasformazione di un contratto a termine) di giovani di età compresa tra i 18 ed i 29 anni, che rientrino in una delle seguenti condizioni:
– siano privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
– siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale;
– vivano soli con una o più persone a carico.
Il primo requisito è accettabile, il secondo assolutamente no! Sembra voler dire chi ha studiato può continuare a fare il disoccupato. Perchè è di questo che stiamo parlando. Oggi non è affatto vero che chi ha un diploma trovi facilmente lavoro, anzi.
Il terzo requisito sembra quasi assurdo, per non dire una presa in giro. Quale giovane, di età compresa tra i 18 e i 29 anni, vive per conto suo e per di più con una persona a carico? Prescindendo dalle probabilità, basse, ma come paga le spese per vivere, con una persona a carico, da solo?
Comunque proseguiamo, precisando che i soggetti beneficiari del bonus sono i datori di lavoro e che l’incentivo consiste in uno sgravio contributivo pari a 1/3 della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, fino ad un massimo di 650 euro per lavoratore assunto, per un periodo di 18 mesi (12 mesi nel caso di trasformazione con contratto a tempo indeterminato).
Oltre alle limitazioni di cui sopra, condizione per ottenere l’incentivo è che le nuove assunzioni dovranno costituire un incremento del numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato rispetto alla media dei 12 mesi precedenti alla data dell’assunzione. Nel caso di trasformazione di un contratto a tempo indeterminato, per realizzare l’incremento occupazionale, il datore di lavoro dovrà effettuare un’ulteriore assunzione (per la quale non dovranno essere rispettati – bontà loro – i requisiti soggettivi dei neo assunti).
Preferisco non aggiungere altro commento.
2 luglio 2013 – Marco Prestileo