… per tornare a casa mia yeyeyeyè yeyeyeyè! Insomma, come al solito viaggiavo lungo la linea di mezzeria, alternandomi a scooter e moto che venivamo in senso opposto, quando vedo sporgere dal finestrino una mano che mi fa segno di fermarmi. Rallento e mi fermo. Proprio davanti alla macchina, passa una mamma con il passeggino che, intenta ad attraversare, mi sorride e passa oltre. Ringrazio l’automobilista che ricambia con un segno del capo. Riparto ripensando alla mia estate. Attraversando l’Europa in bici ho potuto vedere moltissime cose stupende ma, una delle cose che ricordo più spesso, è stata vedere il rispetto che gli ungheresi usano nei confronti dei pedoni: se ti trovi in qualsiasi incrocio incasinato di Budapest, non importa quante macchine ci siano, ti basta affacciarti alle strisce pedonali per vedere il traffico fermarsi immediatamente e lasciarti passare….
Insomma, pensavo che tra le riforme a costo zero che si potrebbero introdurre in questa città, dovremmo eliminare tutte le persone che urlano, strombazzano e lanciano occhiatacce fuori dal finestrino e sostituirle con automobilisti collaborativi e mamme sorridenti. I turisti si ricorderebbero di noi.
29 giugno 2013 – Albino Dicerto