“Sia fatta la tua volontà” è l’essenza del Padre Nostro, della vita cristiana e lo e’ stato anche nella vita di Lilia, sia quando era in perfetta salute, sia durante la malattia: «Non sia fatta la mia, ma la Tua volontà». Lilia ha testimoniato di credere profondamente in Gesù durante la sua vita, lasciandoci nel dolore ma non nella disperazione perche’ ha vissuto la sua malattia, e ci ha lasciato, con serenità.
Ho assistito, tra la commozione e lo stupore, a questa testimonianza di fede. Ho visto gli amici di Lilia andare a darle l’ultimo saluto, in camera mortuaria, consapevoli che fosse l’ultimo incontro solo nella vita terrena, consapevoli di cosa vi fosse dopo la morte del corpo ma non dell’anima. In modo partecipato, silenzioso, commosso, insieme ai propri figli, tutti insieme a pregare intorno a Lilia. Nell’aria non si respirava la disperazione o la rabbia ma la Grazia divina. Lui dà e Lui toglie.
Lilia amava la vita e la viveva con gioia, attivamente nel lavoro, nella sua amata famiglia, con tutti, aiutando gli altri sempre e anche soffrendo, naturalmente, per le ingiustizie della vita stessa. Sempre però certa di aver ricevuto una grande Grazia.
Durante la sua malattia, rispondendo ad un mio articolo dedicato a tutte le persone gravemente ammalate, scrisse: “PER STARE DI FRONTE ALLA MALATTIA SERVE LA FEDE CERTAMENTE , MA SERVE POI IN MODO INEQUIVOCABILE LA SPERANZA. DICEVA PEGUY CHE PER SPERARE BISOGNA AVER RICEVUTO UNA GRANDE GRAZIA , E PER ME LA GRANDE GRAZIA SONO STATI TUTTI I VOLTI CHE HO AMATO, I MIEI FIGLI, MIO MARITO” e confermava la sua profonda fede dicendo ”NELLA VICENDA DI QUESTA MALATTIA MAI MI SONO SENTITA ABBANDONATA E QUINDI CERTA CHE COLUI CHE HA DATO ORA TOGLIE MISTERIOSAMENTE E CERTA CHE ANCHE QUESTO SARA’ IL BENE PER ME”.
Ci ha lasciato il 31 marzo, il giorno di Pasqua della Resurrezione, lasciando in noi una testimonianza di fede salda, particolarmente toccante per gli insicuri e gli increduli; un ulteriore dono per consentire ai “traballanti” di aggrapparsi ad un punto di riferimento certo.
Grazie Lilia e grazie a tutti i suoi amici, in particolare quelli di Concorezzo, città in cui Lilia abitava senza mai dimenticare la sua Ventimiglia, che l’hanno accompagnata, numerosissimi, nel suo ultimo viaggio terreno, stringendosi intorno, con sincero affetto, a suo marito Fabrizio ed ai suoi tre figli, Giovanni, Maria Chiara e Marco, anch’essi fantastici testimoni di questa Fede salda! E grazie alle tantissime persone che l’hanno ricordata nella Santissima Messa che si è tenuta ieri nella Cattedrale di Ventimiglia Alta.
Lilia, dal cielo, continua a vigilare su di noi e pregare per noi e per tutti i nostri cari, sapendo che resterai sempre nei nostri cuori…!
7 aprile 2013 – Marco Prestileo
Ho avuto l’onore di conoscerla e frequentarla mai parole più giuste sono state dette. Sono commosso e non riesco a dire altro.
Gino Prestileo