Chi di notaio ferisce, di notaio perisce

di Gaetano Scullino

Ventimiglia è una città unica, una perla tra mare e monti, ma purtroppo, da qualche tempo, sembra essere finita nelle mani di un’amministrazione più incline a giocare a briscola che a governare con serietà. Oggi, ancora una volta, si è verificato un episodio che evidenzia tutta l’incapacità e la superficialità con cui la maggioranza affronta i suoi doveri: salta la terza commissione consiliare sul bilancio per mancanza del numero legale.

Una scena che non è più nemmeno degna di una commedia all’italiana, ma piuttosto di un triste dramma politico. Presenti in aula solo tre consiglieri di maggioranza. Gli altri? Assenti. E non importa che avessero già avvisato il presidente della commissione della loro impossibilità a partecipare. La commissione è stata comunque convocata, dimostrando, ancora una volta, quanto scarsa sia la capacità organizzativa di questa amministrazione.

Un’amministrazione senza esperienza né visione

Il sindaco, che tanto ha giocato sulla retorica del rinnovamento e del cambiamento, si è dimostrato, ancora una volta, incapace di gestire il Comune. Non ha fatto gavetta, non ha mai realmente lavorato né maturato l’esperienza necessaria per governare una città complessa come Ventimiglia. La politica, quella seria, non si improvvisa. Richiede competenza, visione, capacità di ascolto e di mediazione. Ma qui, invece, siamo di fronte a un’amministrazione che si basa su manie di grandezza e di potere, dimenticando che il primo dovere è servire la cittadinanza.

Il ‘sorrisino’ del sindaco

Non è nemmeno la prima volta che accade. A novembre, un episodio analogo ha bloccato due commissioni, ritardando l’esame di pratiche fondamentali per la città. E oggi? Il sindaco, presente in aula, si è limitato a osservare la scena con il suo consueto ‘sorrisino’. Forse, pensa che il suo sorriso possa nascondere la realtà: una maggioranza in disfacimento, priva di una direzione chiara e incapace di mantenere le promesse fatte ai cittadini.

Il ruolo del notaio e la sfida al ribasso

E poi c’è quella frase, quella sfida pubblica ai suoi stessi consiglieri: “Andate dal notaio”. Un gesto che rivela tutta la fragilità e l’arroganza di chi non sa più come governare. Io, il notaio, l’ho visto da vicino. È lì che è caduto il mio governo. Un sindaco che oggi si aggrappa a quel gesto come arma politica dovrebbe ricordare che, nella politica, come nella vita, chi di notaio ferisce, di notaio perisce.

Un appello ai cittadini

Ventimiglia merita di meglio. Merita amministratori che sappiano ascoltare, che sappiano governare con serietà, che lavorino ogni giorno per il bene comune. Non bastano i sorrisi, non bastano le frasi a effetto, non basta convocare commissioni a vuoto per dimostrare di essere all’altezza. Governare una città è un compito serio, e chi non è in grado di farlo dovrebbe fare un passo indietro, prima che siano i cittadini stessi a chiederglielo con fermezza.

Ai cittadini di Ventimiglia dico: non accontentatevi. Pretendete di più. La nostra città lo merita

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