Venerdì scorso 27 gennaio Baby Yoda mi ha spedito l’Ordinanza n. 00324/2023 con la quale la sezione quinta del Consiglio di Stato in sede giurisdizionale ha accolto l’istanza cautelare di sospensione dell’esecutività della sentenza dal TAR che ha annullato il procedimento di restyling di Porto Vecchio qui a Sanremo.
Capisco che c’è il Festival, che Zelenski è più importante di Piras, e “ubi maior minor cessat” però almeno due righe potevano starci.
Invece niente, nemmeno sulla data di trattazione nel merito e in pubblica udienza del ricorso fissata, all’insaputa generale, per giovedì 11 maggio 2023.
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Dopo una settimana di tenebra accendere una candela mi è sembrato doveroso, se non altro per rispetto delle vittime di questo imbroglio e Baby Yoda non si è sottratto al mio invito a farlo.
“È un enigma dentro un indovinello avvolto in un mistero” la sua risposta.
Alla faccia della trasparenza.
L’enigma, mi spiega usando le parole dell’Ordinanza, riguarda “la determinazione di AGGIUDICAZIONE conclusiva della procedura in contestazione” la quale è oggetto di “impegno assunto dal Comune di Sanremo, trasfuso in atti e puntualizzato in sede di discussione, di non FORMALIZZARE, prima della definizione nel merito della controversia”, cioè prima di giovedì 11 maggio prossimo.
Non sono bruscolini, il valore stimato, IVA esclusa, è di € 636 885 000,00 avete letto bene, “seicentotrentaseimilioniottocentoottantacinquemila euro virgola zerozero”, non mi sono sbagliato e la durata è di 780 mesi, una vita lunga 65 anni.
Ma non è questo il punto perché non siamo ancora alla conclusione, fissata alle nove di lunedì 13 febbraio prossimo, quando si apriranno le buste delle offerte che avrebbero dovuto pervenire in Comune entro le 13 di lunedì scorso 30 gennaio, termine fissato dal bando di gara europea.
Il punto è il verbo “FORMALIZZARE”, il capolinea.
Questo perché la forma è l’involucro della sostanza.
Sostanza che in questo caso si chiama “affidamento” nella legittimità di una offerta all’asta di chi, prima della sentenza del TAR, ha impegnato risorse in un contratto aleatorio ma non soggetto, dopo il suo annullamento, a una condizione risolutiva.
“Non si cambiano le regole con la gara in corso”, conclude Baby Yoda, “e in questo caso le regole non cambiavano alle 13 di lunedì 30 gennaio ma cambieranno se alla 9 di lunedì prossimo 13 febbraio Biancheri aprirà la/e busta/e anche senza “FORMALIZZARE” l’esito della gara che per sua natura aleatoria non deve necessariamente concludersi con una “AGGIUDICAZIONE” (come si legge nell’Ordinanza) ma può andare deserta.
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“L’indovinello riguarda il comportamento di Portosole Club Nautico Internazionale Sanremo S.p.A.” mi spiega Baby Yoda, “la società convenuta che non si è costituita in giudizio per resistere al ricorso presentato contro di lei dalla società che ha appena acquistato, ma che è portatrice di un doppio affidamento, rispetto alla legittimità dell’offerta in gara e anche di non aver comprato una patacca con vizi occulti.”
Baby Yoda su questo punto non smetteva più di ridere: “Hanno presentato buste separate? Oppure una sola? E in questo secondo caso, come annunciato, al ribasso? Prelazione al ribasso, non al rialzo come il rilancio a poker? E le varianti al ribasso non cambiano anche loro le regole in corso di gara?”
Indovinala grillo.
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Il mistero che avvolge il tutto riguarda infine una curiosa espressione che si legge nell’Ordinanza per giustificare la decisione di “inibire, nelle more, l’efficacia esecutiva della sentenza impugnata”.
Si tratta del “ragionevole bilanciamento degli interessi in conflitto”.
Curiosa perché di interesse dovrebbe essercene uno solo, quello PUBBLICO, che non deve essere bilanciato ma riconosciuto oppure escluso.
E questo per Baby Yoda è il mistero.
Tutte cose che nel buio e nel silenzio cosmico andavano dette, anche col Festival alle porte
Bruno Giri