E’ terminato ieri sera il film tv “Qualunque cosa succeda”, tratto dal libro che Umberto Ambrosoli ha scritto sulla vicenda umana, civica e professionale del padre, l’avvocato Giorgio Ambrosoli, assassinato l’11 luglio 1979 da un sicario reclutato dal banchiere siciliano Michele Sindona.
Sarà che anche io ho perso mio padre presto, sarà che spesso mi sono contrapposto ai poteri economici forti (vedi qui il mio articolo “La piramide del potere”), sarà che sono cresciuto con questi valori un pò antichi… mi sembra giusto cogliere, ancora una volta, l’occasione per pensare o ripensare il ruolo delle libere professioni, degli imprenditori, delle istituzioni alla luce di quelli che sono i nostri valori più veri.
Vi propongo la lettura della lettera scritta dall’Avv. Giorgio Ambrosoli alla moglie Anna quale sunto di quei valori borghesi che ne hanno fatto grande la figura.
“Anna carissima,
è il 25 febbraio 1975 e sono pronto per il deposito dello stato passivo della B.P.I. (Banca Privata Italiana, n.d. r.) atto che ovviamente non soddisfarà molti e che è costato una bella fatica.
Non ho timori per me perché non vedo possibili altro che pressioni per farmi sostituire, ma è certo che faccende alla Verzotto e il fatto stesso di dover trattare con gente di ogni colore e risma non tranquillizza affatto. È indubbio che, in ogni caso, pagherò a molto caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un’occasione unica di fare qualcosa per il paese.
Ricordi i giorni dell’Umi (Unione Monarchica Italiana, n.d.r.), le speranze mai realizzate di far politica per il paese e non per i partiti: ebbene, a quarant’anni, di colpo, ho fatto politica e in nome dello Stato e non per un partito. Con l’incarico, ho avuto in mano un potere enorme e discrezionale al massimo ed ho sempre operato – ne ho la piena coscienza – solo nell’interesse del paese, creandomi ovviamente solo nemici perché tutti quelli che hanno per mio merito avuto quanto loro spettava non sono certo riconoscenti perché credono di aver avuto solo quello che a loro spettava: ed hanno ragione, anche se, non fossi stato io, avrebbero recuperato i loro averi parecchi mesi dopo.
I nemici comunque non aiutano, e cercheranno in ogni modo di farmi scivolare su qualche fesseria, e purtroppo, quando devi firmare centinaia di lettere al giorno, puoi anche firmare fesserie. Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai che cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo. Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo creduto [… ] Abbiano coscienza dei loro doveri verso se stessi, verso la famiglia nel senso trascendente che io ho, verso il paese, si chiami Italia o si chiami Europa.
Riuscirai benissimo, ne sono certo, perché sei molto brava e perché i ragazzi sono uno meglio dell’altro [… ] Sarà per te una vita dura, ma sei una ragazza talmente brava che te la caverai sempre e farai come sempre il tuo dovere costi quello che costi. ….Giorgio”
3 dicembre 2014 – Marco Prestileo