Tano contro i fantasmi della sotto-Commissione elettorale.

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Il mio Nipotino Davide ha preso ottimi voti e per premio a scuola lo hanno inserito nel cast del teatro scolastico e i suoi Genitori nel ponte della Liberazione lo portano sulla tomba di Dante a Ravenna e a Sant’Apollinare in Classe.
Prima di partire mi ha chiesto dello zio Tano e io gli ho spiegato che sta lottando contro i fantasmi.
Si è messo a ridere.
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Finora ci ho scherzato sopra e per farlo ridere gli ho raccontato le strabilianti imprese di Tano contro i fantasmi della sotto-Commissione elettorale.
Adesso però è venuto il momento di fare sul serio, con la Legge non si scherza.
La Legge è il Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1967 n. 223 e s.m. e i. meglio conosciuta come “Testo Unico delle leggi per la disciplina dell’elettorato attivo e per la tenuta e la revisione delle liste elettorali”
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Gli articoli che interessano sono il 21 che dice come nasce una sotto-Commissione elettorale, il 22 come vive e il 23 come muore.
Riporto il testo dei tre articoli, così potete vedere anche voi gli spiriti come ce li fa apparire il medium prefettizio nelle sue sedute spiritiche al TAR Liguria.
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Articolo 21.
“In ogni comune capoluogo di mandamento giudiziario, dopo l’insediamento del Consiglio provinciale, è costituita, con Decreto del Presidente della Corte di Appello, una Commissione elettorale mandamentale, presieduta dal Presidente del Tribunale, nelle sedi o ove esista, o dal Pretore nelle altre sedi, e composta da quattro membri effettivi e da quattro membri supplenti, di cui uno effettivo ed uno supplente designati dal Prefetto, e tre effettivi e tre supplenti designati dal consiglio provinciale.
La Commissione rimane in carica sino all’insediamento della nuova Commissione.”
Tra le “s.m. e i.” (successive modificazioni e integrazioni) c’è la sostituzione del Magistrato con il dirigente prefettizio alla presidenza della Commissione e l’introduzione della possibilità di spacchettare la Commissione in più sotto-Commissioni circondariali, come nel caso di Bordighera e di Ventimiglia.”
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Articolo 22.
“I componenti della Commissione elettorale mandamentale designati dal Prefetto sono scelti tra i dipendenti dello stato della carriera direttiva in attività di servizio o a riposo; nel capoluogo della provincia la designazione deve cadere su funzionari della Prefettura appartenenti al personale amministrativo direttivo con qualifica non inferiore a direttore di sezione.
In caso di trasferimenti, il Prefetto provvede a nuove designazioni.
I componenti, la cui designazione spetta al Consiglio provinciale, sono scelti fra gli elettori dei Comuni del mandamento estranei all’amministrazione dei Comuni medesimi, semprechè siano forniti almeno del titolo di studio di una scuola media di primo grado ovvero che abbiano già fatto parte di Commissioni elettorali per almeno un biennio, e non siano dipendenti civili o militari dello Stato, né dipendenti della Provincia, dei Comuni e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza in attività di servizio.
Alla designazione da parte del Consiglio provinciale si provvede mediante votazione nella seduta successiva alla elezione del Presidente e della Giunta provinciale.
Nella votazione, da effettuarsi distintamente per ciascuna Commissione, ogni consigliere scrive sulla propria scheda un nome solo e sono proclamati eletti coloro che hanno raccolto il maggior numero di voti purchè non inferiore a tre.
A parità di voti, è proclamato eletto il più anziano di età.
Con votazione separata, e con le stesse modalità, si procede alla elezione dei membri supplenti.
I membri supplenti prendono parte alle operazioni della Commissione elettorale mandamentale soltanto IN MANCANZA DEI COMPONENTI EFFETTIVI e, per quelli designati dal Consiglio provinciale, in corrispondenza delle votazioni con le quali gli uni e gli altri sono risultati eletti.
Gli adempimenti di cui ai precedenti commi nelle Regioni nelle quali non esistano i Consigli provinciali vengono espletati dagli organi cui sono devolute le attribuzioni dei Consigli provinciali medesimi.
I componenti della Commissione elettorale mandamentale possono essere rieletti.”
Nota bene: MANCANZA non ASSENZA.
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Articolo 23.
“I membri della Commissione elettorale mandamentale che senza giustificato motivo, non prendono parte a tre sedute consecutive, sono dichiarati decaduti.
La dichiarazione di decadenza è pronunciata dal Presidente della Corte d’Appello, decorso il termine di 10 giorni dalla notificazione giudiziale all’interessato della proposta di decadenza.
Qualsiasi cittadino dei Comuni del Mandamento può promuovere la dichiarazione di decadenza.
Quando, per qualsiasi causa, i MEMBRI EFFETTIVI E SUPPLENTI della Commissione elettorale mandamentale si siano ridotti in numero inferiore a quello richiesto per la VALIDITÀ DELLE RIUNIONI, la Commissione decade e gli organi competenti devono procedere alla rinnovazione delle designazioni entro un mese dall’ultima vacanza.
In attesa della costituzione della nuova commissione, le relative funzioni sono esercitate, con l’assistenza del segretario, dal Magistrato presidente.”
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Superfluo dire che la VALIDITÀ DELLE RIUNIONI in un Collegio perfetto è considerata con riguardo al PLENUM DI CINQUE MEMBRI (effettivi o loro sostituti) in carica da non confondere con il numero legale che può essere a maggioranza semplice della metà più uno oppure qualificata in un rapporto maggiore.
Nel caso della sotto-Commissione circondariale di Ventimiglia il plenum di cinque è sceso a quattro per effetto della decadenza “PER QUALSIASI CAUSA” e in questo caso a causa della incompatibilità di quattro membri su otto e, come dice la Legge “LA COMMISSIONE DECADE”.
Oggi al TAR c’è una seduta spiritica dove si giudicano gli atti di un fantasma che ci ha fatto spaventare tutti.
Brrrrr!!!!
Bruno Giri

Ragazzi, siamo davvero messi male!

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Ho letto le 20 pagine di elucubrazioni giuridiche e di fantasiose ricostruzioni dei fatti in merito alla ricusazione delle tre liste di appoggio a “Scullino sindaco” a Ventimiglia depositate dall’Avvocatura dello Stato per il rigetto del ricorso.
Passo sopra a queste parole in libertà, ormai siamo abituati a exploit del genere nel mondo del diritto post moderno.
Non posso invece ignorare che si ignori la realtà fattuale: cioè che la sotto-commissione circondariale elettorale di Ventimiglia NON ESISTE PIÙ perché degli OTTO MEMBRI tra effettivi (5) e supplenti (3) sono decaduti per INCOMPATIBILITÀ NON RIMOSSA CON OPZIONE cinque membri (Cortese, Ramella, Amalberti, Merlenghi e Leuzzi) tutti candidati in liste sotto esame e il ”COLLEGIO PERFETTO” composto da CINQUE MEMBRI è sciolto automaticamente e DEVE ESSERE RIELETTO dal Consiglio Provinciale e rinominato dal Presidente della Corte di Appello di Genova.
Per l’identica ragione il 13 luglio 2022 era stato sciolto il Consiglio Comunale con le dimissioni SIMULTANEE di dieci membri su diciassette che impedivano al Collegio di deliberare le surroghe per ripristinare lo status giuridico PERFETTO di diciassette membri.
Ma l’Avvocato dello Stato non se ne accorge, non posso accettare che lo ignori.
Ragazzi, siamo davvero messi male!
Bruno Giri

Comunicato Demovrazia Cristiana

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Ringrazio Mauro Carmagnola per questo comunicato della Democrazia Cristiana, il vostro sostegno sarà fondamentale!
“La Democrazia Cristiana ha deciso di partecipare alla competizione elettorale di Ventimiglia alla luce di una tradizione, che risale ai tempi di Luigi Sturzo fondatore nel 1919 del Partito Popolare, di attenzione al buon governo locale.
La Dc ritiene che, nel corso degli anni, il buon governo locale sia stato interpretato dal sindaco Gaetano Scullino ed è pertanto onorata che il sindaco abbia accettato il suo sostegno.
Si tratta di un appoggio in nome del buon governo e della moderazione, ma anche del riformismo, e non è un caso che abbia dato un appoggio alla compagine anche il nuovo Psi.
Sono considerazioni di natura politica, che si innestano su un’esperienza civica ed amministrativa, che la Dc rispetta e rispetterà sempre, senza far venir meno il suo ruolo di partito dai chiari connotati.
La Democrazia Cristiana si affida totalmente alle scelte amministrative che ha compiuto e compirà il sindaco Scullino, anche perchè nessun candidato nella lista dello scudo-crociato ritiene di possedere le capacità e le conoscenze del territorio di Gaetano Scullino.
Tuttavia, anche i candidati che non risiedono a Ventimiglia possono offrire un contributo alla città.
Vi è infatti una consuetudine di rapporto tra il Piemonte ed il Ponente ligure, e la città di Ventimiglia in particolare, tale da rendere apprezzabile quello che i frequentatori della Riviera possono offrire alla Riviera stessa.
In particolare, siamo certi che un amministratore attento e sensibile come Scullino saprà fare tesoro dei consigli di chi vive da turista, da amico, da frequentatore la città di Ventimiglia, senza dimenticare che la presenza di persone residenti fuori ma partecipi di questa realtà può essere occasione per un dialogo costruttivo e per l’affermarsi di nuove idee anche in campo turistico, ricettivo e culturale.
Per questo riteniamo che la lista della Dc abbia un significato nella competizione che, comunque, mette sempre più in evidenza la scelta del primo cittadino eletto direttamente dai cittadini con un indiscutibile beneficio per la democrazia”.
Gaetano Scullino

“PATTO DELLA PASTA” alla carbonara !

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Il mio amico Roberto Basso non mi delude mai fin dai tempi eroici dell’Eco della Riviera quando, per una decina di anni e più, con lui ho tenuto la rubrica “Io la penso così” su Sanremo e dintorni.
Questa mattina, giorno della Santa Pasqua, sfogliavo distrattamente l’agenda digitale per fare gli auguri agli amici e mi sono imbattuto in un suo servizio su Riviera Time del 18 giugno 2022 dove si parla del “PATTO DELLA PASTA” per far cadere Scullino.

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Leggo [**le evidenziazioni sono le mie, n.d.r.]: “Noi abbiamo fatto domande ai protagonisti della sfiducia a Scullino. Abbiamo raccolto sensazioni, ci è stato anche detto che 48 ore fa [cioè il 16 giugno 2022, n.d.r.] ad una TAVOLA APPARECCHIATA e davanti a spaghetti -fatti divinamente come una volta- erano seduti pochi ma importanti POLITICI ED AMMINISTRATORI DI VENTIMIGLIA, E NON SOLO, DI DESTRA E DI SINISTRA: avrebbero gettato idee, proposte, basi per:
A. RISOLVERE IN FRETTA LA CRISI, oppure
B. STRINGERE NUOVE ALLEANZE IN CASO DI NUOVE ELEZIONI.
Al termine si sarebbero strette le mani siglando il “PATTO DELLA PASTA”.
De Cecco, Divella, Barilla, non ricordo bene il particolare. Avrei suggerito, per amor di patria, il “PATTO DELLA PASTA AGNESI”.

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Sei giorni dopo il Presidente del Consiglio comunale, il leghista Andrea Spinosi ci ha fatto conoscere la ricetta degli spaghetti: “ALLA CARBONARA”, però lui da uomo delle istituzioni trasparente e leale nei confronti dei suoi concittadini ma anche da BUONGUSTAIO ha preferito pisciadela e castagnole.

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A questo punto è superfluo chiedersi il seguito.
Lo abbiamo sotto gli occhi, da un anno, il seguito (A) del “PATTO DELLA PASTA ALLA CARBONARA”, visto che i contraenti di DESTRA (4) e di SINISTRA (6) dopo solo sei giorni, il 22 giugno 2022, hanno RISOLTO IN FRETTA LA CRISI dal Notaio Lucia Serraino firmando le dimissioni, provocando lo scioglimento del Consiglio comunale e la conseguente decadenza del Sindaco Gaetano che era stato eletto direttamente dai suoi concittadini al primo turno.

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Per il resto, il seguito (B) del “PATTO DELLA PASTA ALLA CARBONARA” dipende da voi, Elettori liberi e sovrani di Ventimiglia, quando nel seggio vi troverete davanti a un piatto di spaghetti offerti dalla “NUOVA ALLEANZA IN CASO DI NUOVE ELEZIONI” stretta tra la SINISTRA &PD di Gabriele Sismondini e la DESTRA & LEGA CARBONARA di Flavio Di Muro.
L’alternativa è la pisciadela e le castagnole offerte da Gaetano Scullino, da Andrea Spinosi, da Eleonora Palmero, da Francesco Mauro e 45 altri col menu di Marco Mazzola il coordinatore di Master Chef intemelio al quale partecipo nel ruolo di “plongeur”, lavapiatti e stoviglie.
Bruno Giri