Bruno Giri
Archivi giornalieri: 7 Febbraio 2023
Pedala, pedala, pedala, pedala, pedala, pedala, pedala…
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Contro la carità cristiana e l’umanità ragionevole ha vinto la terza via, il “Gott mit Uns!” che intercetta e deporta tutti i “diversi”, quelli che “non sono di noi”.
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A partire da questa mattina, venerdì 3 febbraio 2023, e fino alla rielezione di Tano a Ventimiglia, l’inviato speciale free lance Baby Yoda prende servizio come addetto alla rassegna stampa quotidiana con incarico specifico dei pro memoria e delle smentite. (Ordine di Servizio n. 1)
Bruno Giri
In primo piano
Venerdì scorso 27 gennaio Baby Yoda mi ha spedito l’Ordinanza n. 00324/2023 con la quale la sezione quinta del Consiglio di Stato in sede giurisdizionale ha accolto l’istanza cautelare di sospensione dell’esecutività della sentenza dal TAR che ha annullato il procedimento di restyling di Porto Vecchio qui a Sanremo.
Capisco che c’è il Festival, che Zelenski è più importante di Piras, e “ubi maior minor cessat” però almeno due righe potevano starci.
Invece niente, nemmeno sulla data di trattazione nel merito e in pubblica udienza del ricorso fissata, all’insaputa generale, per giovedì 11 maggio 2023.
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Dopo una settimana di tenebra accendere una candela mi è sembrato doveroso, se non altro per rispetto delle vittime di questo imbroglio e Baby Yoda non si è sottratto al mio invito a farlo.
“È un enigma dentro un indovinello avvolto in un mistero” la sua risposta.
Alla faccia della trasparenza.
L’enigma, mi spiega usando le parole dell’Ordinanza, riguarda “la determinazione di AGGIUDICAZIONE conclusiva della procedura in contestazione” la quale è oggetto di “impegno assunto dal Comune di Sanremo, trasfuso in atti e puntualizzato in sede di discussione, di non FORMALIZZARE, prima della definizione nel merito della controversia”, cioè prima di giovedì 11 maggio prossimo.
Non sono bruscolini, il valore stimato, IVA esclusa, è di € 636 885 000,00 avete letto bene, “seicentotrentaseimilioniottocentoottantacinquemila euro virgola zerozero”, non mi sono sbagliato e la durata è di 780 mesi, una vita lunga 65 anni.
Ma non è questo il punto perché non siamo ancora alla conclusione, fissata alle nove di lunedì 13 febbraio prossimo, quando si apriranno le buste delle offerte che avrebbero dovuto pervenire in Comune entro le 13 di lunedì scorso 30 gennaio, termine fissato dal bando di gara europea.
Il punto è il verbo “FORMALIZZARE”, il capolinea.
Questo perché la forma è l’involucro della sostanza.
Sostanza che in questo caso si chiama “affidamento” nella legittimità di una offerta all’asta di chi, prima della sentenza del TAR, ha impegnato risorse in un contratto aleatorio ma non soggetto, dopo il suo annullamento, a una condizione risolutiva.
“Non si cambiano le regole con la gara in corso”, conclude Baby Yoda, “e in questo caso le regole non cambiavano alle 13 di lunedì 30 gennaio ma cambieranno se alla 9 di lunedì prossimo 13 febbraio Biancheri aprirà la/e busta/e anche senza “FORMALIZZARE” l’esito della gara che per sua natura aleatoria non deve necessariamente concludersi con una “AGGIUDICAZIONE” (come si legge nell’Ordinanza) ma può andare deserta.
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“L’indovinello riguarda il comportamento di Portosole Club Nautico Internazionale Sanremo S.p.A.” mi spiega Baby Yoda, “la società convenuta che non si è costituita in giudizio per resistere al ricorso presentato contro di lei dalla società che ha appena acquistato, ma che è portatrice di un doppio affidamento, rispetto alla legittimità dell’offerta in gara e anche di non aver comprato una patacca con vizi occulti.”
Baby Yoda su questo punto non smetteva più di ridere: “Hanno presentato buste separate? Oppure una sola? E in questo secondo caso, come annunciato, al ribasso? Prelazione al ribasso, non al rialzo come il rilancio a poker? E le varianti al ribasso non cambiano anche loro le regole in corso di gara?”
Indovinala grillo.
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Il mistero che avvolge il tutto riguarda infine una curiosa espressione che si legge nell’Ordinanza per giustificare la decisione di “inibire, nelle more, l’efficacia esecutiva della sentenza impugnata”.
Si tratta del “ragionevole bilanciamento degli interessi in conflitto”.
Curiosa perché di interesse dovrebbe essercene uno solo, quello PUBBLICO, che non deve essere bilanciato ma riconosciuto oppure escluso.
E questo per Baby Yoda è il mistero.
Tutte cose che nel buio e nel silenzio cosmico andavano dette, anche col Festival alle porte
Bruno Giri
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Uno spettro si aggira per Ventimiglia, è lo spettro di Mazzini e della Carboneria”, scherza Baby Yoda mentre chiude “Das Kapital” con la dedica autografa di Marx.
È il commento a un “ballon d’essai” lanciato dai leghisti “carbonari” che il giugno scorso hanno pugnalato alla schiena il sindaco Gaetano Scullino detto “Tano” e che alle politiche di tre mesi dopo sono stati castigati dagli elettori.
“È un sondaggio del livello attuale di discredito che si sono tirati addosso e un emetico per fermare l’emorragia di GRANDI ELETTORI e di voti verso la fronda di Bossi”, conclude l’osservatore alieno.
Si tratta dell’annuncio che il capo dei congiurati si candida a succedere alla sua vittima e che il Presidente del Consiglio comunale che lo ha marchiato a fuoco come “carbonaro” considera “di alto profilo” la sua candidatura.
Baby Yoda lo aveva previsto ieri, era la variante CIVICA della “Lista Scullino Sindaco”, che così si allontanerebbe da una definizione positiva già al primo turno a beneficio della variante INDIPENDENTE che aggrega liste di entrambe le aree, un po’ come Scajola senior sta facendo a Imperia, ipotesi comunque sicura vincente al secondo turno.
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“La maggior parte dei sudditi crede di essere tale perché il re è il Re. Non si rende conto in realtà che lui lo è perché loro sono sudditi”, scrive Marx con una riflessione che si adatta a pennello ai sindaci.
Su Saturno in questo sono marxisti però alla rovescia nel senso che la consapevolezza lassù la misurano non sui sudditi ma sul Re e Baby Yoda adesso lo fa sul sindaco di Ventimiglia
“Gaetano Scullino detto Tano sarà anche un tiranno con i suoi collaboratori”, osserva l’alieno, “però con i suoi concittadini si è sempre comportato da suddito, qualche volta indisciplinato, però sempre devoto a Sua Maestà il Popolo Sovrano”.
I leghisti “carbonari” insubordinati in agguato dal notaio credevano di compiere un tirannicidio e invece pugnalavano un suddito e la vendetta di tutti gli altri sudditi si è consumata alle elezioni politiche di settembre scorso.
Ipse dixit.
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A questo punto ho chiesto a Baby Yoda: “Ma Scullino se da INDIPENDENTE si apre alla sinistra come la mette dopo il <<Sie ist das Opium des Volks>> di Marx con la Curia intemelia e con Monsignor Antonio Suetta?”
E lui mi ha ricordato che per il Presule la religione non è solo teologia, lui in Cielo con San Paolo saprà certamente “cui credidit” però sulla vostra Terra crede nella “Caritas” e in Tano che si è immolato per averla difesa nel “Campo Roya” e poi per aver tentato di trasferirla nel “Valun da Sorba” a Latte.
“E poi Marx non era ateo”, ha aggiunto, “è stato frainteso”.
E qui Baby Yoga mi ha tradotto dal tedesco il brano testuale: “La religione è il sospiro di una creatura oppressa, il cuore di un mondo senza cuore, così come è lo spirito di un ordine senz’anima. La religione è l’oppio del popolo”.
Quindi oppio inteso in senso positivo come lo intendeva il teologo cristiano Charles Kingsley, cioè un lenimento al dolore, come adesso la cannabis.
Se vince Bonaccini alle primarie e torna Claudio I° e se la Paita come Salomè farà la danza del ventre a Scullino va a finire che lui come Erode Antipa le offrirà la testa di San Giovanni”, Berrino.
Bibbia a parte, con il “carbonaro” che tiene famiglia e da sistemare, chiaramente un pesce fuor d’acqua al Nomentano, l’Ufficio Collocamento di via Bellerio dovrebbe trovargli un altro reddito di cittadinanza perché qui a Ventimiglia neppure la pentastellata Silvia Malivindi è disposta a darglielo.
Bruno Giri
Elezioni amministrative a Ventimiglia viste da Saturno.
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Quando a Torino studiavo “in utroque iure” diritto canonico e diritto ecclesiastico alla cattedra del canonico Luigi Maffeo, futuro Arcivescovo Titolare di Castello di Numidia e Ordinario Militare d’Italia col grado di Generale di Corpo d’Armata, mi ero imbattuto a mia insaputa in un bisavolo di Baby Yoda, vissuto ai tempi di Papa Gregorio IX e dei suoi Decretali.