Sfogliando l’album dei ricordi ho trovato un quadrifoglio appassito….

In primo piano


Guarda caso, la funzione “On This Day” di Facebook di ieri riportava indietro di quattro anni il calendario fino a sabato 24 novembre 2018 per farmi rileggere due miei post di quel giorno che si direbbero pubblicati questa mattina a Ventimiglia invece di allora a Sanremo.
Il primo post è sul segreto per diventare sindaco e il secondo è sul perché ogni volta ci meravigliamo di un dissesto geologico annunciato

*****

Il primo post potrebbe essere l’incipit della storiella del “vertice della Federazione Liste Civiche tra i fedelissimi dell’ex sindaco Scullino” che si è svolto martedì sera “nella sede di via Gramsci” alla “presenza di molti ex componenti dell’Amministrazione”, come intitolava ieri “Sanremonews.it” nel darne il sensazionale annuncio.
E come questa mattina “La Riviera24” inaugura la telenovela appendendo alla porta un fiocco azzurro che nasconde quello “Rosso-Calenda/Renzi”.
Si tratta del copia-incolla del post di Claudio Cerri che a Taggia, assieme a Tano a Ventimiglia e a Asquasciati a Sanremo, è sul mio podio dei tre migliori sindaci dell’estremo Ponente ligure.
Eccolo: “Abbiamo appreso che per vincere le elezioni comunali a Sanremo ci vuole il “GURU”. Ma come si fa a diventare guru? E’ facile. Si studia a fondo “Fenomenologia del perfetto credulone”, poi si va da un candidato Sindaco e si dice: ” Salve, sono un guru, mi chiamo Wolf, risolvo problemi e faccio vincere le elezioni. Sono bravissimo, tanto è vero che sono riuscito a far vincere le elezioni persino a due soggetti come Obama e Trump, perciò costo caro e non faccio sconti, neanche durante il black Friday, non sono mica un mercante di tappeti.” Se il candidato sindaco risponde che vuole spendere al massimo 500 euro di “santini”, si estrae dalle tasche un mazzetto di santini già pronto e si dice: “vu’ cumprà?””.
Uguale, uguale, uguale a Ventimiglia oggi!
Con una sola variante, direttore generale al posto di sindaco, e con un punto interrogativo su un incarico di staff per Ventimiglia, Città di 25.000 abitanti, quando Sanremo, Città di 60.000 abitanti, ne fa a meno.

*****

Il secondo post non l’ho copiato-incollato da Cerri, è mio: “Per la politica la meteorologia è una scienza esatta che si applica su scala cromatica infallibile mentre invece la geologia è una opinione da adattare alle circostanze con flessibilità e sano realismo.”
Non c’è bisogno di spiegazioni, ricordiamo tutti le allerte rosse mentre il sole splendeva sulle scuole chiuse e sappiamo tutti a Ventimiglia quanto è stata “flessibile e realisticamente sana” negli ultimi tre anni l’opinione in materia geologica della Sindachessa 2023 in pectore e del suo “Guru”.
Senza dimenticare che a loro due Tano aveva dato carta bianca nel delegare a lei le cure del territorio e a lui la supervisione dell’attuazione del Programma, in considerazione del loro titolo di studio e della loro professione privata.

*****

Il Programma elettorale 2019 della coalizione [“Scullino Sindaco” – “Lega” – “Forza Italia” – “Fratelli d’Italia” – “Ventimiglia nel cuore”], a trazione partitica, era ovviamente centripeto e politico e le Linee Programmatiche approvate dal Consiglio Comunale l’8 luglio 2019 sono il suo copia-incolla anche delle virgole.
Di dissesto geologico non si parla, sono cose da nascondere in campagna elettorale, il cittadino comune non le capisce e poi non portano voti.
Passano soltanto tre mesi e a ottobre undici Regioni italiane sono devastate da ondate di maltempo furiose e continue che mostrano ancora una volta quanto è fragile il nostro territorio.
La Liguria è ai primi posti e Ventimiglia in testa per frane, smottamenti e crolli sulla terraferma, fenomeni che sul litorale interfacciano le criticità della protezione dalle mareggiate e che si aggiungono a un imponente arretrato di decenni.
Così i “cahiers de doléances” al suo ritorno nel giugno 2019 riempiono i registri di Gaetano II°, già strapieni delle “”plaintes e remontrances” ereditate dal suo predecessore PD e a rendersene interpreti sono i Comitati di Quartiere.
Molti di questi Comitati sono istituzioni storiche antichissime, alcune medioevali, altre invece spuntano come funghi sotto la spinta di un torto subito, tipo quello di Asse fondato il 22 febbraio scorso per reagire all’invasione delle cooperative e con giurisdizione “via Dante (lato levante), via Tacito (lato Ponente) corso Genova e Passeggiata Trento e Trieste”.
Però il dissesto geologico autentico quello maggiormente sofferto dalla gente, lo sappiamo, è quello quotidiano sulla terraferma non in spiaggia, e a denunciarlo sono soprattutto i Comitati di Quartiere blasonati, quelli con quattro quarti di nobiltà, come il “Magliocca-Gallardi” o il “San Lorenzo-San Bernardo” a loro volta ripartiti in frazioni, zone e località particolari.

*****
Prendo un’icona storica di questi “cahiers”, la via “Due Camini”, il suo dissesto e la sua chiusura, per due precise ragioni.
Primo: fino all’ultimo coi fondi della Protezione Civile del P.N.R.R. la sua conclusione favorevole prima della sconfitta è stata in ballottaggio con i 3,3 milioni che l’aspirante sindachessa e il suo guru hanno dirottato ai “surfisti” sulla spiaggia tra via Lamboglia e l’Hotel Kaly.
Secondo: per raccogliere un lascito del compianto presidente ad honorem del Comitato “San Lorenzo-San Bernardo” Agostino Modesti che ci ha lasciati alcuni mesi fa.

*****

La faccio breve in rapida sequenza.
In piena tempesta il 24 ottobre 2019 e in assenza della delegata e attuale aspirante sindachessa 2023, Tano porta lui in Giunta sei interventi sulla viabilità di versante maggiormente compromessa tra i quali: “Intervento n° 3: Ripristino della muratura sottoscarpa franata in via Due Camini e ripristino della regimazione delle acque bianche.”
È il punto più acuto e sofferente di un ben più ampio ed esteso labirinto stradale dissestato da movimenti diffusi di sprofondamento della carreggiata a valle, anche per l’assenza di un sistema efficiente di captazione delle acque meteoriche.
Il 7 ottobre l’ingegnere Paolo Biancheri aveva già consegnato i sei “studi di fattibilità degli interventi necessari a garantire maggior resilienza a altrettante criticità” da lui monitorate con il relativo quadro economico che saldava in complessivi 1.255.476,94 euro.

*****

Dovranno trascorre 605 lunghi giorni, cioè un anno, sette mesi e ventiquattro giorni (LA METÀ DELL’INTERO TRIENNIO TRASCORSO!) prima che finalmente! il 4 marzo 2021 la responsabile “politica” si decidesse ad accogliere le offerte del professionista in questione e di un geologo per mandare avanti almeno un primo progetto da proseguire con lotti successivi.
In soli ottantadue giorni, neanche tre mesi, già il 25 maggio 2021 i due tecnici metteranno la Giunta in condizione di approvare lo studio di fattibilità tecnico-economica del consolidamento dei primi cento metri di via Fontana a partire dall’innesto con via Sant’Anna.
In tempo per prendere la strada a tempo scaduto l’8 luglio 2021 in Consiglio comunale dedicato alla “Approvazione piano degli interventi infrastrutturali in materia di viabilità e mobilità ciclistica” dove al 10° posto troviamo: “Strada due Camini San Bernardo Sant’Anna” per un importo complessivo di 1.255.476,94 euro.
Peccato che la finestra temporale 2021 per la presentazione alla Regione delle richieste di contributo da parte dei soggetti interessati per l’anno 2021 fosse dal 26 aprile 2021 al 28 maggio 2021 (Delibera Giunta regionale n° 336-2021 approvata nella seduta n° 3667 del 3 aprile 2021) e che lo yogurt “Via Due Camini” sia scaduto.
E infatti il 26 ottobre 2021 la Giunta regionale con delibera n° 928-2021 ammetterà a finanziamento una quindicina di Comuni e la Provincia di Savona e Ventimiglia non c’è tra loro.
In compenso veleggiavano sul surf la nostra sindachessa in pectore e il suo guru dopo aver fatto approvare dalla Giunta il 15 aprile 2021 il “Progetto di fattibilità tecnica ed economica del completamento della riqualificazione delle spiagge del centro abitato comprese tra via Lamboglia e la foce del fiume Roya” ammesso dalla Regione e finanziato, udite! udite! con i fondi PNRR della Protezione Civile destinati alla mitigazione del rischio geologico dopo le calamità 2018-2020.

*****

Chissà cosa avrà risposto il commissario prefettizio al presidente dello storico Comitato di Quartiere “Magliocca-Gallardi” il 28 luglio scorso quando si è sentito chiedere notizie e sollecitare un interessamento per il “ripristino di via Due Camini”?
Almeno gli avrà saputo dire se tra il terzo lunedì di gennaio di quest’anno e il terzo lunedì di febbraio l’interessata e il suo guru hanno infilato la finestra temporale 2022?
Quanto a Tano immagino cosa pensa di tutto questo: “Meglio perderli che trovarli!” e non ha torto
Bruno Giri

In primo piano

Ormai ci siamo abituati all’improntitudine e restiamo impassibili e indifferenti nell’ascoltare, vedere e leggere cose sconce e invereconde però declamate con forza e autorevolezza.
Ce le sbattono in faccia appena desti, ce le portiamo dietro tutta la giornata e di notte il subconscio lavora nella nostra memoria rigida.
Manovra finanziaria a parte, questa mattina i temi sono due: quello di Aboubakar Soumahoro e dei migranti e quello di Makeevka, villaggio nella Repubblica popolare di Luhansk dove alcuni soldati ucraini avrebbero “bullizzato” dodici prigionieri russi spedendoli al Creatore con una mitragliatrice mentre erano disarmati e proni a terra.
Al numeratore può esserci indifferentemente la pasionaria di Ventimiglia reduce dal pellegrinaggio a Napoli in occasione dello scioglimento del sangue di San Gennaro Calenda oppure il New York Times, portavoce del Procuratore Generale dell’Ucraina, la cosa non cambia, purché al minimo denominatore comune ci sia qualcosa di sconcio e di inverecondo da somministrare.

*****

Sulla improntitudine della pastorella intemelia, illuminata dall’apparizione del suo Vate Solipsista, l’amico Gianni Berrino, fresco di elezione al Senato della Repubblica ha detto la sua, e lo ha fatto usando una aggettivazione soft, “assurdo” e “paradossale”, che non mi sento di condividere.
Perché in questo momento prendere le difese della Francia “provocata” dall’Italia e di un Macron che giustamente reagirebbe alle “provocazioni” della Presidente Meloni, per me, è “sconcio” e “inverecondo”.
Questo dopo che lui ha sospeso il Trattato di Maastricht e chiuso la frontiera per rischio terrorismo: ma quello dei migranti che si aggirano sotto i ponti affamati e senza un riparo di fortuna per la notte, ditemi! che cazzo di terrorismo è?
Cose che offendono la decenza e il pudore e che a Ventimiglia sono un oltraggio alla realtà sotto gli occhi di tutti.
Deve aver baciato la statuetta-gadget di Calenda con dentro l’acqua benedetta il giovane diacono Giuseppe Palmero quando “felice” si offre come testimonial di una realtà alternativa da vedere con gli occhiali di “Azione”.
Un Partito della fanta-sinistra sempre incinta del quale francamente in giro non si avvertiva il bisogno.
E neppure la necessità di aggiungerlo al già ricco campionario sul mercato nel quale c’è chi sulla 7 in materia di migrazione dall’Africa è riuscito a far arrossire dalla vergogna anche l’onorevole Aboubakar Soumahoro.

*****

Le due brevi sequenze del massacro di Makeevka scoperte cinque giorni fa sul telefonino di un prigioniero ucraino parlano da sole, le ho postate sulla mia pagina Fb opportunamente “velate” da un “caveat” rivolto alle persone sensibili.
Nella prima sequenza girata in un’aia rurale con animali da cortile si vede un mitragliere in divisa mimetica ucraina in piedi che interpella in russo il primo della fila di dodici soldati proni a terra il quale solleva il capo per rispondere: “Chi è l’ufficiale?” e subito dopo il video prende a traballare al fragore di ripetute scariche di mitragliatrice.
La seconda sequenza è girata da un quadricottero in dotazione ucraina che riprende il teatro del massacro da qualche metro di altezza e mostra la medesima fila di undici soldati russi crivellati di colpi e il dodicesimo cadavere spostato in avanti di un paio di metri.
Di horror bellico ne vediamo in abbondanza nei film, ma una strage dal vivo, in diretta, e con armi e proiettili che abbiamo pagato noi, magari avendo nella cameretta accanto un Nipote della stessa età di quei ragazzi vivi che muovono il capo e un attimo dopo grondano sangue, beh! ragazzi! è un pugno nello stomaco.
Eppure l’improntitudine del New York Times arriva al punto di riaccendere i riflettori nello studio cinematografico dove in primavera aveva girato il film bufala “Bucha” e lo fa per dare delle due sequenze una versione sconcia al limite dell’osceno e per dirci in maniera invereconda che la realtà è un’altra, diversa da come la vediamo con i nostri occhi.
Ecco come TESTUALMENTE il New York Times descrive l’accaduto.
“Il dodicesimo soldato russo esce dal riparo e apre il fuoco, mirando a uno dei soldati ucraini. Gli ucraini sono colti di sorpresa. Il soldato ucraino che filma questa scena è colpito. Dopo un’analisi fotogramma per fotogramma, diventa chiaro che il soldato ucraino in piedi accanto a lui (“il mitragliere attaccante”) solleva l’arma, la punta, mira e spara in direzione dei russi. Il video finisce e non è chiaro cosa è successo dopo.
Il secondo video, girato dall’alto, mostra il finale cruento: i soldati russi giacciono immobili, molto probabilmente morti.”
Ecco le prove “inconfutabili” del New York Times a dimostrazione che le due sequenze sono frammenti di un’azione di guerra e che i dodici russi se la sono cercata.

*****

Per oggi direi che è tutto.
Solo una breve annotazione: l’espressione soft l’ho usata anch’io nel parlare di “improntitudine” perché lo zoticone che abita dentro di me suggeriva una terminologia molto più pesante.
Bruno Giri