Sulla telenovela “Portovecchio” nella quale è coinvolta anche “Port de Monaco”, azionista di “Porto di Sanremo s.p.a.” e concessionaria del “Porto degli Scoglietti” a Ventimiglia, il mio consulente alieno Baby Yoda oggi è salomonico.
In senso biblico, con riferimento alle due Madri che davanti al saggio re Salomone si disputavano l’unico Figlio quando il Sovrano lo consegnò a quella vera che aveva lasciato il bambino alla rivale pur di non vedersene assegnata una metà divisa con la spada.
Con l’unica differenza che in questo caso le Madri sono tre, “Porto di Sanremo, s.p.a.”, “Porto San Francesco s.r.l.” e “C.N.I.S., s.p.a.” e che invece del re di Israele c’è il T.A.R. della Liguria.
Gli alieni, spiego io a chi mi chiede chi sono, provengono dal pianeta “Prima Repubblica” dove il loro vecchio Maestro, Giulio Andreotti, oltre ad averli ingobbiti e avergli ingrandito le orecchie come le sue, li ha educati a diffidare dell’apparenza anche quando si commette peccato.
*****
Baby Yoda conosce il narcotico di cui fanno uso e abuso i terrestri, la disinformazione, e ha trovato l’antidoto: dire la cruda, nuda e arida realtà che tutti possono toccare con mano.
Ecco il suo parere “pro veritate” di oggi, dopo aver letto su “La Stampa” di ieri che una delle tre cordate (Fondo Reuben) ha avuto dall’altra (Lagorio e altri) il bambino in fasce (Progetto Calvi a base d’asta) e che intende svezzarlo per poi vaccinarlo con la “prelazione” a suo favore su una eventuale altra offerta vincitrice o all’esito di una seconda gara oppure di quella in corso, aperta il 26 agosto e in scadenza a gennaio prossimo, opportunamente “aggiustata”.
*****
Per prima cosa bisogna togliersi il fumo dagli occhi: il passaggio di testimone, secondo Baby Yoda, non è una astuta operazione finanziaria di mercato e neppure la benmerita navetta di un Padre nobile che innesca lo stadio finale della palingenesi socio-economico-urbanistico-ambientale di Sanremo che soltanto una superpotenza multinazionale può realizzare.
Baby Yoda sospetta che il T.A.R. Salomone a Genova sia arrivato al “p.q.m.”, acronimo di “per questi motivi”, di una sentenza che ammazza il bambino.
Cioè che manda la “Procedura aperta per l’affidamento in concessione, tramite project financing ai sensi dell’articolo 183, comma 15, del d.lgs. 50/2016, con diritto di prelazione in favore del promotore” a puttane e converte in carta straccia gli atti relativi.
Col passaparola i “corridoisti” del tribunale e dintorni secondo lui potrebbero aver passato la confidenza ai “cuggggini” dei litiganti e la Madre vera, “Porto di Sanremo s.p.a.”, si sarebbe trovato in braccio un investimento morto che ha fatto a caro prezzo per spese tecniche e amministrative mentre i due vincitori, come nel Gioco dell’Oca, dovrebbero tornare indietro alla casella zero.
*****
Senza fumo negli occhi, il consulente alieno mi ha sbattuto in faccia la brutale realtà che gli fa pensar male.
Primo, l’area “Porto Vecchio” oggetto del procedimento di restyling è demaniale, lo specchio acqueo e le pertinenze a terra sono beni del Demanio statale, trasferiti in concessione alla Regione che a determinate condizioni e secondo la loro natura, le ha sub-concesse ai Comuni costieri.
Per far rientrare questa realtà nella categoria delle opere pubbliche comunali realizzate in Partenariato Pubblico Privato e pagate con la formula del Project Financing era indispensabile reperire aree del patrimonio comunale da “privatizzare” per poterle mettere a frutto e coi proventi consentire al privato di ammortare le spese di investimento da lui anticipate.
Come quelli che per necessità vendono un rene, il Comune privatizza la superficie di una strada trasferendo il traffico in un tunnel sotterraneo e identifica in questo “escamotage” quell’opera pubblica che “attrae” l’area demaniale “Porto Vecchio” nella sua orbita.
Baby Yoda è dell’opinione che questo “escamotage” potrebbe non aver convinto il T.A.R. Salomone a Genova sia per questioni idrauliche che pure i tecnici torinesi di “Hidrodata s.p.a.” danno per risolte, sia per questioni geologiche, geotecniche, idrogeologiche e sismiche che pure il tecnico Marco Abbo dà per risolte e che il Consiglio comunale il 21 giugno scorso ha entusiasticamente approvato all’unanimità alle condizioni poste dal Settore Assetto del Territorio della Regione e per molte altre stranezze ancora che invece dovrebbero essere a posto.
Però lui guarda soprattutto alla procedura seguita dal Comune per la scelta del proponente, in pratica un prenotatario dell’aggiudicazione finale grazie alla prelazione e praticamente un “predestinato” prima ancora di nascere come aggiudicatario.
Tutti cavilli da avvocati che oggi non mi appassionano più e ancor meno mi può interessare come un alieno la pensa su specifici aspetti tecnici e giuridici.
*****
A me interessa invece un parere “pro veritate” di carattere politico per sapere come dal suo pianeta vedono queste cose.
L’alieno osserva:
1°. Il ruolo notarile, passivo e delegato all’esterno assolto dalla dirigenza comunale su decisioni di fondamenta importanza rientranti nella sua diretta ed esclusiva competenza istruttoria.
2°. Il ruolo “singolare” di protagonista chiuso, esclusivo e dirimente assolto dall’organo politico, la Giunta, nell’istruttoria e nell’interlocuzione di un procedimento a evidenza pubblica soprattutto nella fase tra la dichiarazione di interesse del 15 gennaio e la assegnazione formale dell’11 novembre 2019.
3°. Il ruolo indifferente, acquiescente o assente di soggetti politici, istituzionali e esponenziali di interessi diffusi e collettivi.
4°. Il ruolo vincolato dalla procedura del T.A.R. Salomone a Genova obbligato a dichiarare estinte per cessazione dell’interesse e così a mettere una pietra sopra a tutte le illegittimità denunciate nei ricorsi per annullamento, qualora la “Porto San Francesco, s.r.l.” si vendesse anche lei o trovasse una qualche forma di composizione stragiudiziale.
5°. Una atmosfera ambigua dove si confondono i ruoli, si annullano le differenze e tutto finisce in una melassa di virtù e di vizio.
“1° Sorvegliante, a quale scopo ci riuniamo?”
“Per edificare Templi alla Virtù, scavare oscure e profonde prigioni al Vizio e lavorare al Bene ed al Progresso dell’Umanità.”
“Fratelli in piedi!”
Votanti: 22; voti favorevoli 22; voti contrari 0; astenuti 0.
Il Consiglio comunale approva.
Baby Yoda così ha parlato.
Bruno Giri