100 giorni dal tradimento

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Oggi, sabato 1° ottobre 2022, è il 100esimo giorno del “Golpe” del 23 giugno scorso, data del tradimento del patto elettorale con i cittadini di Ventimiglia dopo tre anni di attività dell’Amministrazione del Sindaco Gaetano Scullino.
Di solito i 100 giorni rappresentano per le Amministrazioni pubbliche la luna di miele con i cittadini, un periodo in cui i peccati sono tutti veniali e ottengono indulgenza, in questo caso, invece, la luna è di fiele ed è servita a mostrare ai ventimigliesi i peccati mortali dei golpisti e a mandarli all’Inferno.
Di solito la Nemesi Storica tarda a venire e se ne perde la memoria, di solito, ma non in questo caso perché 95 giorni dopo i cittadini traditi sono stati chiamati alle urne.
Segno che San Secundin non si è distratto.
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La fine del Pinochet de noantri era annunciata, anche gli astrologi erano d’accordo, era soltanto questione di tempo, la Lega lo sapeva e infatti lo mummificherà al terzo posto di una lista proporzionale dall’esito blindato unicamente per il primo.
“Oh fortuna volubile e leggiera!
Appena vidi il Sol, che ne fui privo
e al cominciar del dì giunse la sera.”
Era il sonetto che, col Poeta, avrebbe mestamente cantato il Nostro se non avesse pensato invece di andare alla conquista della Terra Promessa usurpata da Tano e come Giosuè di ordinare 95 giorni fa da un notaio: “Fermati, o Sole!”.
Da 100 giorni su Ventimiglia il Sole ha effettivamente lasciato il posto al buio della notte commissariale rotto da lampi che illuminano i tanti peccati mortali del golpista.
E, come sappiamo, finalmente il 25 settembre scorso la Nemesi elettorale ha finito col punire lui e a imprimere un marchio indelebile sui congiurati.
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Neppure il tempo di fare l’inventario della disastrosa eredità ricevuta senza beneficio dal PD e su Ventimiglia il 2-3 ottobre 2020 si è abbattuto il meteorite Alex a devastarla, a portarsi via la passerella Squarciafichi e a far sentire l’intero suo territorio molto più esposto e vulnerabile di quanto già si sapesse.
Per la gente non era solo un comodo viadotto per scavalcare a piedi il Roya ma un simbolo cittadino e nel suo cuore quella tragedia assomiglia in piccolo all’incidente della funivia che otto mesi dopo colpirà Stresa.
Al netto delle attività tecniche, l’istruttoria amministrativa per la ricostruzione di quel simbolo e dei relativi argini si è conclusa il 12 aprile 2022 dopo soli 365 giorni con la conferenza dei servizi decisoria di approvazione del progetto definitivo indispensabile per accedere ai finanziamenti tempestivamente prenotati e preliminarmente ammessi, separatamente, sui fondi del “Programma Regionale di Rigenerazione Urbana” (PRRU), su quelli della “Programmazione regionale degli interventi strutturali e di manutenzione straordinaria, monitoraggi e progettazioni in materia di viabilità e mobilità ciclistica” e poi, ovvio, su quelli ordinari della programmazione opere pubbliche regionali trattandosi di argini demaniali.
Il fascicolo era pronto per la centrale unica di appalto del lotto 1, passerella in prefabbricato metallico scatolare, e i delicati contatti con gli Enti finanziatori erano ormai nella fase conclusiva, e il golpe ha incenerito ogni cosa e nei prossimi 12 mesi di inerzia commissariale farà saltare in particolare il quadro economico esposto a una bufera inflattiva senza precedenti.
Ma questo è soltanto uno, e neppure il più grave, dei peccati mortali.
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Solo delle mezze calzette miopi e col paraocchi non vedono il Peccato Originale dei carbonari, aver decapitato la loro Città proprio quando la sua presenza politica era richiesta da fondamentali trasformazioni in atto.
Sulla privatizzazione di Rivieracqua in tutti i Consigli comunali dell’Imperiese in questi giorni è in atto un vivace e democratico confronto e a Ventimiglia il Commissario prefettizio con un ukase dà a Scajola la delega in bianco.
C’è da aspettarsi che la stessa cosa accada con il gas e ancor peggio sta già verificandosi con la falsa partenza di Teknoservice che è alla base della scandalosa situazione igienica attuale.
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Dopo Alex una seconda batosta, questa volta sociale, ha colpito Ventimiglia, la chiusura del centro immigrati gestito da Croce Rossa-Caritas-Onlus varie, disposta dal Viminale, attento unicamente agli aspetti di polizia e di ordine pubblico e incurante di tutte le altre conseguenze a carico delle persone, ventimigliesi messi di fronte a situazioni inaccettabili e immigrati trattati peggio dei cinghiali ammessi invece a grufolare nelle aiuole cittadine.
Il golpe leghista è avvenuto proprio nel momento esatto in cui il cambio della guardia a Roma e a Imperia esprimeva un indirizzo del Viminale più attento alle conseguenze e tra il Prefetto, il sindaco Scullino e la Regione, Toti, Scajola jr e Berrino c’era l’intesa su un centro di transito e smistamento immigrati alla Mortola con consenso generoso degli abitanti della frazione.
Le mezze calzette ignorano tutto questo e l’unica speranza è che il nuovo parlamentare che sostituisce il trombato se ne ricordi.
E’ persona seria che conosco e stimo fin da quando era praticante dello Studio Rovere a Sanremo, e sono certo che troverà modo di metterci una toppa.
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Chiudo il mio saluto al 100esimo giorno di infamia lasciandomi dietro mille altri peccati mortali, occasioni perse, treni passati e appuntamenti mancati.
Mille, ho detto mille e non per vuota retorica ma perché sono mille e forse più.
Le mezze calzette miopi e col paraocchi non vedono al di là della loro scrivania e si mobilitano per fare seghe a un morto, il commissario prefettizio.
Meglio raccogliere i cocci, capire, conoscere e riconoscere le tante novità politiche in corso e immaginare come cavalcarle tra 9 mesi, il tempo di una gravidanza.

Bruno Giri