Noi siamo ciò che pensiamo

Noi siamo ciò che pensiamo. Questo ci hanno tramandato i grandi filosofi del passato. Cosa ne pensate? E’ evidente che non tutte le ciambelle vengono con il buco, anche se le ho pensate tutte “bucate”. Ho avuto modo di leggere che il nostro cervello si abitua a pensare in un certo modo e le cellule del nostro corpo si “nutrono” di sostanze chimiche di cui si compongono le emozioni. “La conseguenza è che se impariamo a pensare in negativo, per esempio ci lamentiamo ogni giorno del nostro lavoro, ci comportiamo con vittimismo, affrontiamo con polemica la giornata, il nostro organismo si abituerà alle sostanze chimiche che circolano abbinate a tale emozioni e poi non ne potrà più fare a meno, ne avrà bisogno. Ecco che andremo in cerca di situazioni dove ricreare tali condizioni e le ricreeremo noi stessi: saremo conflittuali, scettici, ci inseriremo in discorsi negativi di altri sul futuro, sulla professione, sulle condizioni economiche, le creeremo noi stessi parlandone e cercando persone in linea con il nostro stato d’animo e modo di pensare. Continua a leggere